Cava de' Tirreni e le sue bellezze nascoste: le ville di Rotolo.

Cava de’ Tirreni e le sue bellezze nascoste: le ville di Rotolo.

Tra i moltissimi tesori che ornano la valle metelliana ce ne sono alcuni dimenticati o totalmente sconosciuti. Ad esempio, le tre grandi ville di Rotolo sono state, e continuano ad essere, testimonianza di storia, cultura e bellezza. Procedendo in ordine si trovano: Villa Galise, Villa Marghieri e Villa Ricciardi.

Tutto il fascino di Villa Galise risiede nel verde del suo giardino e nei panorami mozzafiato del belvedere. Il mare di Vietri si incontra con le montagne che circoscrivono il borgo cavese (da San Liberatore alla frazione di Vetranto) e, per non farci mancare nulla, spiccano anche le zone collinari all’incrocio con la Piana del Sarno.
Non soltanto la struttura offrì riparo ai soldati dell’ultima grande guerra, ma ospitò anche la pittrice Pia Galise, appartenente a quella parte più feconda del panorama artistico femminile della prima metà del XX secolo, e il Conte Harach, viceré della corte di Napoli, in occasione del tradizionale “gioco dei colombi” (proprio lì vicino, infatti, sorge uno dei maggiori centri di questo antico divertimento).

Oggi è un affascinante condominio, ma questa struttura nella parte alta di Rotolo era conosciuta come Villa Marghieri, dal nome della famiglia che vi abitava. Importante è quindi citare la figura della grande scrittrice Clotilde Marghieri, la quale si fece notare da tutto il mondo della critica letteraria proprio con un testo dal titolo “Vita in villa”.

Infine, giungiamo a Villa Ricciardi, probabilmente la più conosciuta tra le tre in quanto, per volontà della stessa famiglia Ricciardi, dal 1973 è sede del centro “La nostra famiglia” che si occupa della rieducazione di bambini affetti da problemi neurologici. La struttura fu eretta tra il 1870 e il 1883 secondo un progetto dell’amministrazione Trara Genoino, fino poi ad arrivare agli anni ’30 quando i Ricciardi ne divennero i proprietari. Nella sua storia multiforme, rientra anche il periodo durante il quale fu utilizzata come un Hotel, il Britannia, prima scelta di molti forestieri (soprattutto inglesi). Ciò che la caratterizza è la costruzione in mattoni rossi e i grandi terrazzi dai quali, anche qui, è possibile osservare il mare e il monte San Liberatore. Nel 1944 vi soggiornò il poeta premio Nobel Giorgio Seferis, all’epoca ancora semplice soldato.

Le tre ville arricchiscono il paesaggio di un fascino unico, ma ognuna di queste presenta una propria anima e una propria storia da raccontare.

Leave your comment
Comment
Name
Email